L’ennesima polemica ai danni di Ilaria Salis che ha annunciato un nuovo anno pieno di “lotte”. Le parole della donna hanno provocato il caos.
Non solo gli auguri di Natale decisamente controversi. Per Ilaria Salis non poteva mancare il messaggio verso il nuovo anno. Secondo l’eurodeputata con Avs, il 2026 dovrà essere un’annata ricca di “lotte“. Il suo ultimo post social, come ormai sempre le accade, ha innescato una serie di reazioni durissime e polemiche.

Ilaria Salis e l’emergenza sociale a Milano
Quando si tratta di Ilaria Salis, si sa, la polemica è dietro l’angolo. L’eurodeputata con Avs ha voluto mostrarsi vicina ad una grossa fetta di persone che a Natale, a Milano, si sono dovute mettere in fila per poter mangiare. Un’emergenza sociale importante che la Salis ha rimarcato con tanto di foto e qualche numero dando, poi, un suo parere. “La parola città deriva dal latino civitas, che indicava non tanto la città come spazio costruito, quanto la comunità dei cittadini. Come può questa Milano, segnata da enormi, orrende, inaccettabili diseguaglianze sociali, considerarsi una comunità?”, si è domandata la donna.
La foto della Salis e le “lotte” per il 2026
Continuando nel suo discorso nel messaggio social condiviso, la Salis ha quindi annunciato nuove battaglie, e con esse siamo sicuro anche nuove polemiche, in vista del 2026: “Serve una nuova stagione di lotte sociali e rivendicazioni politiche, a Milano e in tutta Italia, che rimetta al centro i bisogni delle persone e la redistribuzione della ricchezza, per tornare a essere una comunità. Che il 2026 possa essere un anno di lotte!“.
Come era prevedibile che fosse, nei commenti al post pubblicato, l’europarlamentare ha ricevuto tanti messaggi di sostegno ma altrettanti decisamente opposti. In particolare, scorrendo quanto scritto dagli utenti, spicca un messaggio: “A differenza tua, io questa me**a di fila l’ho fatta per anni. Tu la descrivi solamente dall’alto della tua impunità indecente. VAI A FARE IN C**O ID***A”. Insomma, non certo parole carine nei suoi confronti.